Cosa ha detto Claudio Caniggia nella sua inchiesta sui presunti abusi sessuali su Mariana Nannis

L'ex calciatore ha risposto alle domande tramite Zoom. La sua difesa chiederà che sia accusato di falsa testimonianza per gli amici del suo ex compagno che hanno testimoniato nel fascicolo.

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infobae

Claudio Paul Caniggia ha acceso l'applicazione Zoom sul suo taccuino verso le 10 del mattino. Dall'altra parte, il procuratore Carlos Velarde stava aspettando che prendesse una dichiarazione nel caso di presunti abusi sessuali della sua ex moglie Mariana Nannis come vittima. L'ex calciatore della nazionale ha parlato per tre ore. Ha negato il fatto e ha assicurato che era tutta un'invenzione della sua ex moglie. «Sono calmo, vado sempre di pari passo con la verità», ha detto.

Una volta completata questa fase procedurale, il pubblico ministero dovrà ora valutare se chiede l'azione penale. Allo stesso tempo, la difesa di Caniggia, guidata da Fernando Burlando, chiederà false testimonianze per gli amici della vittima che hanno testimoniato nel fascicolo.

Il caso è iniziato nel febbraio 2020 quando Nannis si è avvicinata all'accusa e ha detto di essere stata violentata dal suo ex marito «un un anno e mezzo fa». In quella dichiarazione, assicurò che Caniggia aveva cercato di fare sesso con lei e, di fronte al suo rifiuto, la costrinse a farlo. «Ha iniziato a prendermi con la forza», ha detto. «Quando volevo andarmene mi disse: 'Se esci da quella porta ti ucciderò bastardo. Tu qui, da solo, non lasciarmi», ha aggiunto.

Il procuratore Velarde ha stabilito, secondo la lettera in cui Caniggia è stata convocata all'inchiesta, che l'incidente è avvenuto il 5 maggio 2018 nel dipartimento 221 dell'Hotel Faena, dove la coppia aveva una delle loro case. «Tra la mattina presto e le prime ore del mattino», secondo i documenti a cui si accede Infobae.

Nella ricostruzione effettuata dalla Giustizia, sulla base delle testimonianze di Nannis e dei suoi amici, è stato specificato che quella notte, la coppia ha lasciato un matrimonio all'Ippodromo di Palermo e poi si è recata a Faena. «Caniggia guidava a grande velocità mentre litigava con Nannis, schiaffeggiandolo in una delle sue mani», si legge nell'accusa.

caniggia nannis documento
Estratto dall'atto d'accusa del procuratore Velarde

Una volta all'interno dell'appartamento del lussuoso albergo, ci sarebbero state scene di violenza prima degli abusi denunciati. Nannis ha detto che, quando si è rifiutato di fare sesso con Caniggia, l'ex star gli ha detto «Ti ucciderò, bastardo» e poi «gli soffia il pugno in faccia». Il documento preparato dall'accusa chiarisce che questi pugni «non hanno mai colpito lì, dal momento che si è coperta con le mani, alla fine sbattendo le braccia e le mani della vittima».

Per quanto riguarda gli abusi sessuali, Nannis ha dichiarato che Caniggia si è arrampicata su di lei e l'ha violentata. «Quando ha finito mi ha detto che se avessi fatto la denuncia mi sarebbe rotolata la testa», ha detto.

Il fascicolo contiene testimonianze di amici di Nannis che sono decisive per il pubblico ministero. Una donna di nome A.R.P ha riferito di essere stata presente al matrimonio il 5 maggio 2018. Ha detto che la notte Caniggia era in «pessima forma» e che «i due (a causa di lui e Nannis) litigavano rendendo l'atmosfera molto tesa».

Ha anche aggiunto che, con Caniggia e Nannis al Faena, ha chiamato più volte la sua amica senza una risposta, fino a quando non l'ha frequentata: «Mi frequenta ma non mi parla, si sente il silenzio finché in sottofondo sento che dicono 'Ho intenzione di uccidere sei un bastardo.

«La mattina dopo, Mariana mi chiama disperata dal bagno, piangendo, con un esaurimento nervoso. Mi ha detto che era stata violentata. Sono andato a trovarla qualche ora dopo e aveva lividi scuri su braccia, gambe, polpacci e mani», ha raccontato il testimone.

La foto di Mariana Nannis picchiata
Una delle fotografie che Nannis ha presentato al Justice

Ci sono due rapporti che il procuratore Velarde ha ritenuto validi quando si è trattato di raccogliere le prove e chiamare Caniggia per l'inchiesta. Uno è un documento preparato da professionisti dell'Office of Domestic Violence (OV.D) che valuta che la situazione segnalata costituisce «violenza di genere di lunga data e ad alto rischio, sulla base di indicatori come la cronicità, il tenore di violenza e l'esposizione mediatica di entrambi partner».

L'altro è il rapporto psicologico fatto a Nannis da Silvia Virginia Alberino del Forensic Medical Corps. Anche se il pubblico ministero lo ha trovato alquanto ambiguo, dal momento che sottolinea che «non ci sono elementi che dimostrino stress post-traumatico o indicatori di violenza sessuale» e, allo stesso tempo, dice «non ci sono effetti logici sulla storia né ci sono stati segni o sintomi di disorganizzazione psicotica osservata».

Con queste prove alla conoscenza di tutte le parti, questa mattina Caniggia si è difeso.

La sua difesa tecnica, con Fernando Burlando al timone, si concentra principalmente sulle date. «Il pubblico ministero lo accusa di abusi sessuali che la stessa Nannis non denuncia. Il 5 maggio 2018 la signora dice di essere stata picchiata da Claudio ma quel giorno non parla di stupro. Il pubblico ministero si è confuso e ha commesso un errore nel confondere le date. Inoltre, i testimoni dicono di aver parlato con Nannis quel giorno, quando la stessa denunciante afferma di non aver parlato con loro quel giorno».

Infobae
Fernando Burlando è il difensore di Caniggia

Per quanto riguarda quest'ultimo, nelle prossime ore verrà presentata una denuncia presso l'accusa per falsa testimonianza specificamente contro due amici di Nannis. Chiederanno anche il loro arresto per quel crimine.

Un altro punto di difesa di Caniggia questa mattina è stato sottolineato nella prima parte del rapporto dell'esperta psicologa ufficiale dove parla dell'assenza di segni di violenza sessuale a Nannis.

Il prossimo passo nel file sarà estremamente rilevante. Il pubblico ministero deve decidere se richiedere l'azione penale di Caniggia. Se lo farà, rimarrà nelle mani del giudice Pablo Ormaechea se conferma tale richiesta, se impone la mancanza di merito o se la respinge.

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