
Otto persone sono state condannate fino a 12 anni di carcere da un tribunale di Santiago de Cuba (est) per aver partecipato alle proteste antigovernative dell'11 luglio.
Secondo la sentenza, a cui l'agenzia EFE aveva accesso, il tribunale municipale di Santiago de Cuba ha condannato otto persone di El Caney, sette delle quali tra i cinque e i dodici anni di carcere; e l'ottava, a una multa di 4.000 pesos (160 dollari). La sentenza assolve anche altre due persone.
Sono stati giudicati colpevoli, nei rispettivi casi, dei reati di attacco, disordine pubblico, oltraggio, istigazione a commettere crimini, resistenza, evasione di prigionieri o detenuti e anche della diffusione di epidemie.
La sentenza ritiene provato che tra i condannati c'erano quelli che gridavano slogan contro il dittatore Miguel Díaz-Canel e le forze di sicurezza. Sostiene inoltre che alcuni di loro hanno picchiato gli ufficiali e hanno resistito all'arresto.
Parenti di persone condannate e organizzazioni non governative hanno criticato il processo, citando la mancanza di garanzie, prove di fabbricazione e sanzioni elevate. I media stranieri non hanno accesso ai processi. Amnesty International ha recentemente chiesto di poter partecipare ai processi.
La Corte Suprema di Cuba, da parte sua, assicura che il giusto processo è stato osservato in tutti i casi aperti dopo le proteste dell'11 luglio.
Secondo l'ufficio del procuratore generale cubano, 790 persone sono state perseguite nel paese per le proteste dell'11 luglio, 55 delle quali hanno tra i 16 e i 17 anni. L'età minima per i criminali a Cuba è di 16 anni.
Da dicembre, i processi contro i manifestanti dell'11 luglio sono stati registrati a Cuba, che hanno coinvolto centinaia di accusati. Diverse ONG hanno denunciato la mancanza di garanzie, la fabbricazione di prove e sanzioni molto elevate.
Secondo le ONG Justicia 11J e Cubalex, un totale di 1.442 persone sono state arrestate in relazione alle proteste. Di questi, almeno 756 rimangono nei centri di detenzione.
Prisoners Defenders sottolinea che almeno 842 persone erano in carcere sull'isola alla fine del 2021 per motivi politici, principalmente a causa degli eventi dell'11 luglio.
Le autorità cubane, da parte loro, negano che ci siano prigionieri politici nel Paese e assicurano che i processi comportano «atti vandalici» e «gravi perturbazioni dell'ordine», a volte organizzati dall'estero.
(Con informazioni fornite da EFE)
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